Qualcuno si chiederà cosa possa c’entrare “Amputare un
viaggio insieme” con tutto ciò? Forse nulla o forse tutto; riflettevo: giungendo alla conclusione che questa corsa
affannata spesso porta a frustrazione, senso di sconfitta, inadeguatezza (ma
solo perché affannata).
Inizio seriamente a detestare le cosiddette “tappe
obbligate” che se non raggiungi e non lo fai entro una data età… ti trascinano in un vortice di negatività
assoluta e di cattivi pensieri. A me ciò che dispiace, l’unica cosa che mi rattrista
del ritardato raggiungimento di certe mete, è il non poter godere abbastanza di
esse: che sia una professione, un’arte, un uomo...
L’unico mio rammarico è legato a ciò, al non poter vivere
ciò che amo o non poterlo vivere abbastanza, non mi importa di altro, non mi
importa a tal punto che se domani me lo chiedessero scriverei sulla Carta d’identità:
zitella, disoccupata, non ancora laureata e senza un braccio… giuro!
Ormai è la mia massima “Vivere non sopravvivere” ma, affinchè ciò sia reale devo eliminare dalla mia vita pensieri rivolti al passato e
pensieri rivolti al futuro; occorre concentrarsi “adesso” sul presente, sul
fatto che nonostante tutto sono qui, VIVA e che a testa alta combatto per i miei sogni e
progetti, per ciò che ho scelto di essere e non per ciò che ti impongono di
essere.
La strada è difficile da percorrere, alcune volte
difficilissima ma spesso sul ciglio di essa si incontrano anime buone.
Pensieri come al solito disconnessi, forse privi di una logica
comprensibile… ma camminiamo insieme
gente, nel bene e nel male, non potete abbandonarmi in preda a deliri :D
Un abbraccio da me e Manny che inizia seriamente a fare i
capricci!
Dolce notte
Dani
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