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martedì 29 gennaio 2013

La Venere senza braccia


Perché è così bella la Venere senza braccia

di Umberto Eco 
L' estetica delle rovine capovolge il concetto di perfezione formale e compiutezza dell' opera d' arte.
Di solito l' imperfezione si definisce rispetto a un genere, un canone, una legge. Guglielmo d' Alvernia, nel suo Tractatus de bono et malo, riteneva turpe uno che avesse tre occhi o un occhio solo, il primo per avere ciò che disdice, il secondo per non avere ciò che si conviene... Quindiè imperfetto qualcosa che ha troppo o troppo poco rispetto alla norma. Che è poi quello che diceva ancora Leopardi nello Zibaldone: «la perfezione di un essere non è altro che l' intera conformità colla sua essenza primigenia». Benissimo. Ma è imperfetta la Venere di Milo a cui mancano le braccia, eppure le folle vanno al Louvre per ammirarla (...). Talora celebriamo come seducenti creature affette da strabismo di Venere, nasi come quello di Barbra Streisand, Montaigne celebrava il fascino delle zoppe e troviamo in Tanizachi la lode delle gambe ricurve della donna giapponese.

Ma il fascino è fenomeno imprendibile e certamente non ha nulla a che vedere né con la perfezione né con la bellezza. Forse quello che dobbiamo chiarire meglio è il criterio di imperfezione nell' arte. Dove, tanto per cominciare, almeno ai tempi nostri non possiamo più applicare una norma, altrimenti un volto di Picasso sarebbe imperfetto. È che l' opera d' arte pone la norma a se stessa. Quello che cerchiamo nell'opera d' arte non è più la rispondenza un canone del gusto, ma a un criterio che è interno, dove l' economia e la coerenza formale donano la legge alle proprie parti....
http://www.repubblica.it  07 luglio 2012


E' SOLO UNA PICCOLA PARTE DI QUESTO BELLISSIMO ARTICOLO CHE MI HA SUGGERITO UN'AMICA, PER L'INTERO PEZZO ANDATE QUI ;) http://www.fondfranceschi.it/cogito-ergo-sum/perche-e-cosi-bella-la-venere-senza-braccia

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